Silvio Carta Est. 1929
Erano i primi anni 50, quando Silvio Carta fonda a Baratili San Pietro l’omonima azienda, dedicandosi da subito alla più tradizionale delle produzioni vitivinicole locali: la Vernaccia di Oristano. Un oro ambrato che racchiude in sé nobiltà e generosità, che, fin da subito, ammalia e conquista.
La sapiente vinificazione, il lungo riposo in botte e l’attenta e amorevole cura della Maison Silvio Carta ha reso questo incredibile vino un’autentica gloria dell’enologia sarda.
Sono trascorsi sessant’anni da allora, ma la Vernaccia resta ancora una questione di famiglia. Ma non solo.
Dopo oltre mezzo secolo Silvio, insieme al figlio Elio, quest’ultimo al timone già dal 1972, ancora si dedicano alla produzione della migliore Vernaccia di Oristano DOC, ma grazie ad uno sguardo attento verso l’innovazione e alla cura amorevole di passioni profondissime, oggi la Silvio Carta è anche Mirto “riserva”, London Dry Gin, Vermouth e distillati tipici, distribuiti in tutto il mondo, quali preziosi assaggi di una terra antica e rigogliosa: il mondo, oggi, profuma di ginepro, mirto e agrumi di Sardegna, grazie alle eccellenze firmate Silvio Carta.
La Terra
Scaldata dal sole, disegnata dal vento,
profumata dalla macchia mediterranea,
arricchita dalla salsedine.
La Nostra Terra. È la nostra Sardegna.
Il Tempo
Scandito dalle vendemmie,
misurato dalle vecchie botti di castagno,
forgiato dalla distillazione
a bassa temperatura.
Il nostro Tempo. È il nostro Valore.
Il Tempo
Scandito dalle vendemmie,
misurato dalle vecchie botti di castagno,
forgiato dalla distillazione
a bassa temperatura.
Il nostro Tempo. È il nostro Valore.
La Conoscenza
Plasmata dallo studio, protetta
dall’esperienza, temprata dalla fatica,
accesa dalla passione.
La nostra Conoscenza. È la nostra Saggezza.
La Tecnica
La Terra, il Tempo, la Conoscenza.
Sono la nostra Tecnica da oltre cinquant’anni.
La Tecnica
La Terra, il Tempo, la Conoscenza.
Sono la nostra Tecnica da oltre cinquant’anni.
La Nostra Produzione
La Vernaccia
Sinuosa e antichissima, la Vernaccia è una signora seducente, ammaliante dalla storia millenaria. Nasce e si sviluppa al ritmo delle prime popolazioni indigene della Sardegna. Origini e significato del suo nome sono la storia nella storia: una mescla esotica tra Vernum, traduzione latina di primavera e quindi rinascita, e Vernacula, ovvero del luogo.
Già i punici erano abili vinificatori di questo nettare sacro, quanto la terra da cui trae origine. Lo raccontano i reperti archeologici, frutto di scavi in quel di Tharros, l’antica città costiera di epoca punica a pochi chilometri da Oristano.
Vino complesso, quasi alchemico, conturbante, la Vernaccia firmata Silvio Carta è l’esatta espressione di quest’angolo di mondo incantato. Ottimo per accompagnare il dessert, da azzardare con le ostriche, idilliaco con crostini di bottarga.
I Liquori
Limonello, Liqu, Elicriso e Mirto le quattro essenze di Sardegna, le nostre quattro specialità uniche. Ma è con il liquore di mirto, universalmente noto come sinonimo di Sardegna, che profondiamo l’impegno massimo. Ottenuto dalle sole bacche, bacche e foglie, bianco o rosso, la ricetta di questo antico liquore ha una storia ultracentenaria tutta sarda, risalente ai primi dell’Ottocento. Ma è la famiglia di Silvio Carta ad arricchirla e migliorarla. Nel terribile inverno del 1939 tra gelo e carestia, la popolazione di Baratili San Pietro si salvò dalla fame grazie a quel frutto preziosissimo e abbondante, il Mirto. Così, la nonna di Elio Carta, per esaltare la conservazione delle bacche, mise una manciata di frutti in un misurino di distillato di Vernaccia, già produzione di famiglia: nacque il liquore a base di mirto Ricetta Storica, il liquore di Mirto “assoluto”.
I Distillati
La storia del Gin di Sardegna ha il fascino del proibito, infatti, subito dopo il secondo dopoguerra, nell’Isola si sviluppò un’intensa attività distillatoria, quasi tutta di contrabbando. Nonostante il rischio e la paura di essere scoperti dalle autorità, si distillava tutto quello che il territorio offriva.
Nella zona di Oristano predominavano Vernaccia e ginepro. Dalla distillazione delle vinacce si produceva il filu ‘e ferru, dal vino l’abbardenti, mentre il distillato di ginepro era GINIU, dal sardo “Giniperu”, ovvero pianta di ginepro.
Dai primi anni sessanta, terminata la produzione di contrabbando, si affievolì anche la richiesta, sino al 2013, quando la Silvio Carta prevista la “renaissance” dei distillati, ha deciso di puntare tutto sulla distillazione in discontinuo, per ottenere il meglio da ogni materia prima, come il ginepro e le vinacce di Vernaccia.
Nascono così il poker di Gin della Maison ( Giniu, Pigskin, Boigin, Grifu ), le fini Grappe aged e il solo Brandy di Vernaccia al mondo.